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La genesi della depressione

LA GENESI DELLA DEPRESSIONE

Negli anni ’60 e ’70, Martin Seligman condusse degli esperimenti sui cani per studiare il fenomeno che avrebbe successivamente chiamato “impotenza appresa”.

La sua ricerca iniziò con l’osservazione che alcuni cani, dopo essere stati esposti a shock elettrici incontrollabili e di causa ignota, non tentavano di sfuggire agli shock in nuove situazioni in cui era possibile farlo.

In altre parole, i cani avevano “appreso” a comportarsi come se fossero impotenti, anche quando non lo erano realmente.

In un esperimento chiave, i cani venivano divisi in tre gruppi:

– Gruppo controllato: I cani di questo gruppo non subivano shock elettrici.

– Gruppo shock evitabile: I cani venivano sottoposti a shock, ma potevano interromperlo premendo un pedale.

– Gruppo shock inevitabile: I cani ricevevano shock, ma non avevano alcun mezzo per interromperlo. Questo shock durava lo stesso tempo di quello del gruppo shock evitabile.

Nella seconda fase dell’esperimento, i cani venivano posti in una gabbia con un piccolo muro al centro.

Da un lato c’era un pavimento elettrificato e dall’altro no.

Veniva poi somministrato uno shock al pavimento elettrificato.

Si aspettava che i cani saltassero il muro per sfuggire allo shock.

Tuttavia, i cani del gruppo shock inevitabile non tentavano di fuggire, mentre quelli degli altri due gruppi lo facevano.

Questo suggeriva che i cani del gruppo shock inevitabile avevano imparato a percepirsi come impotenti.

La ricerca di Seligman sul fenomeno dell’impotenza appresa non si limitò ai cani.

Estese la sua ricerca anche agli esseri umani, scoprendo che l’impotenza appresa può spiegare perché alcune persone sviluppano sintomi depressivi di fronte a situazioni stressanti.

Internalità vs. Externalità: Se una persona attribuisce un evento a cause interne (“È colpa mia”) piuttosto che a cause esterne (“È stato causato da circostanze al di fuori del mio controllo”).

Stabilità: Se una persona vede la causa dell’evento come stabile nel tempo (“Questo problema sarà sempre con me”) oppure come temporanea (“È solo un contrattempo”).

Globalità: Se una persona vede la causa dell’evento come qualcosa che influenzerà molti aspetti della sua vita (“Sono completamente inutile”) piuttosto che come qualcosa di specifico (“Non sono stato bravo in quella particolare situazione”).

Secondo Seligman, le persone con un “stile attributivo pessimistico” tendono a interpretare gli eventi negativi come causati da fattori interni, stabili e globali.

Questo stile attributivo può portare a un senso di impotenza e in ultima analisi, alla depressione.

Se una persona crede costantemente che gli eventi negativi siano interamente colpa sua, che questi eventi persistano nel tempo e che influenzino ogni aspetto della sua vita, può sviluppare un senso di impotenza e rassegnazione.

La teoria di Seligman suggerisce che le persone che hanno frequentemente sperimentato eventi incontrollabili e avversi in passato possono “imparare” che non hanno alcun controllo sugli eventi della loro vita.

Questa percezione di mancanza di controllo può portare a sintomi depressivi.

In altre parole, la depressione può emergere quando una persona percepisce di non avere alcuna capacità di cambiare o migliorare le proprie circostanze, indipendentemente dalla realtà oggettiva di quella percezione.

Ivan Orizio

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