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La storia del demone divoratore di cuori

Ho scritto una storiella stanotte, su un demone divoratore di cuori a cui solo chi è disposto a pagare il prezzo di un enorme dolore, si può salvare.

I nomi di quel demone sono Dolore e Paura, e solo gli impavidi possono dare senso alla propria vita superandoli sul proprio cammino.

Il tuo problema però, è che i demoni che ti tormentano si chiamano in altri modi, sono molto spesso:

– pigrizia

– mancanza di passione per ciò che fai

– incapacità di assumersi le proprie responsabilità

– assenza di lungimiranza e di una visione strategica del futuro

– egoismo, inteso come il “per qualche strana ragione io devo essere l’unica persona al mondo a cui tutto sarà facile”

– non curanza del fatto che un giorno morirai e che devi dare valore all’OGGI

E tanto altro ancora.

Frigni, sbatti i piedi. Piagnucoli in modi indecenti, autocommiserandoti.

In molte vedo delle bambine anziane, che pur avendo 30-40-50 anni o più, non sono mai state in grado di crescere ed assumersi le proprie responsabilità.

L’Epica funziona bene con chi sta già spingendo al massimo nella propria vita, e cerca un’ulteriore ragione per non mollare o per alzarsi da terra.

Lo storytelling del cammino dell’eroe, funziona con gli eroi.

Ma le persone comuni non sono eroi, ma inetti.

A molte sono davvero mancati i passaggi necessari, caratteriali, che trasformano un bambino in un adulto.

Ti è mancato un passato sportivo che ti ha incentivata alla competizione estrema (con te stessa e con gli avversari).

Ti è mancato un passato scolastico con insegnanti non alienati, che sono stati capaci di insegnarti il valore del duro lavoro, dell’impegno, del fare ciò che bisogna fare, vale a dire studiare molto, per superare l’esame.

Ti sono mancati dei genitori severi.

E magicamente secondo te, la causa del disastro della tua vita, è sempre rivolta a terzi.

L’ex marito, l’ex fidanzato, l’ex capo cattivo, l’ex socio, il papà che ti ha abbandonata, la mamma che non ti ha amate a sufficienza.

È tempo di crescere, fallo oggi che domani magari saremo tutti morti.

Crescere significa abbracciare principi come:

– la ricerca della virtù intesa come il poter realizzare la migliore versione di se stessi in un’ottica sia morale che spirituale

– la ricerca dell’autoperfezionamento pratico (in una disciplina, in uno sport, in un lavoro)

– il senso di responsabilità personale che di fronte a ciò che non funziona ti fa dire “Ok come posso farlo funzionare?”

– la consapevolezza della morte, del dolore, dell’agonia e del disagio interiore, come parti integranti della vita. Parti che possono innalzare la tua anima e renderla più sensibile e più luminosa

– il voler aiutare gli altri a sbocciare, piuttosto che accusarli dei tuoi fallimenti

Questo, e tanto altro ancora.

La morte arriverà e riderà di te.

E ti dirà “Ivan Orizio ti aveva avvisata, stolta. Ora dammi il tuo cuore rinsecchito così potrò divorarlo”.

Ivan Orizio

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