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La Tiroidite di Hashimoto

LA TIROIDITE DI HASHIMOTO

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide.

È la causa più comune di ipotiroidismo nei paesi in cui l’apporto di iodio è sufficiente.

Questa condizione prende il nome dal medico giapponese Hakaru Hashimoto che per primo la descrisse nel 1912.

Nella tiroidite di Hashimoto, il sistema immunitario attacca erroneamente la tiroide, causandone infiammazione e danneggiando la sua capacità di produrre ormoni.

Quando la produzione di ormoni tiroidei è ridotta, il corpo non può funzionare in modo efficiente.

I sintomi della tiroidite di Hashimoto possono includere:

– Affaticamento e stanchezza

– Aumento di peso e difficoltà a perdere peso

– Intolleranza al freddo

– Pelle secca e capelli fragili

– Costipazione

– Gonfiore del viso o delle gambe

– Dolori muscolari e articolari

– Depressione

– Problemi di memoria

Il trattamento della tiroidite di Hashimoto spesso coinvolge la terapia sostitutiva con ormoni tiroidei per ripristinare i livelli normali di ormoni nel corpo.

Questo aiuta a ridurre i sintomi e a prevenire complicanze a lungo termine.

TUTTAVIA, è anche curabile con il protocollo paleo autoimmune, ma solo per chi è veramente determinato a guarire senza farmaci (e considerando che il 100% dei fumatori sa che il fumo fa male ma non smette, è facile capire che chi ha dipendenza da cibo non vuole modificare il modo in cui mangia anche se questo lo costringe a prendere farmaci a vita).

AIP sta per Autoimmune Protocol, una variante della dieta paleo che è usata per gestire le malattie autoimmuni.

Questo protocollo dietetico si basa sull’eliminazione degli alimenti che scatenano l’infiammazione e causano una reazione eccessiva del sistema immunitario.

Per una persona con Hashimoto, la dieta AIP offre molti benefici.

Ecco i principi chiave della dieta AIP:

– Eliminazione di alimenti potenzialmente infiammatori:

Questo include cereali, legumi, noci, semi, prodotti lattiero-caseari, uova, zucchero, alcool e alimenti trasformati.

È bene anche evitare alimenti noti per essere allergeni comuni, come il glutine e i prodotti a base di soia.

– Consumo di alimenti nutrienti:

La dieta AIP incoraggia il consumo di carne, verdure a foglia verde, frutta, tuberi e alghe, che sono tutte ricche di nutrienti e possono aiutare il sistema immunitario a funzionare correttamente.

Gli studi:

“Efficacy of the Autoimmune Protocol Diet for Inflammatory Bowel Disease” pubblicato nel 2017 nel “Inflammatory Bowel Diseases Journal”.

Questo studio ha coinvolto 15 persone con malattia infiammatoria intestinale (IBD) che hanno seguito la dieta AIP per 6 settimane.

I risultati hanno mostrato che 11 partecipanti hanno ottenuto una remissione clinica totale della loro IBD.

“Nutritional modulation of immune and central nervous system homeostasis: the role of diet in development of neuroinflammation and neurological disease” pubblicato nel 2020 in “Nutritional Neuroscience”.

Questo articolo di revisione esplora il ruolo della dieta nella modulazione del sistema immunitario e della neuroinfiammazione, e cita l’AIP come un approccio dietetico utile.

La teoria dietro le malattie autoimmuni e l’efficacia della dieta autoimmune, è che le malattie autoimmuni possono essere innescate o esacerbate da un aumento della permeabilità intestinale, comunemente nota come “leaky gut”.

Questo fenomeno si riferisce alla condizione in cui le barriere dell’intestino diventano meno efficaci nel prevenire l’ingresso di sostanze potenzialmente nocive, come batteri o tossine, nel flusso sanguigno.

L’AIP si concentra dunque sull’eliminazione degli alimenti che irritano l’intestino e aumentano la sua permeabilità, come i cereali, i legumi, i latticini, il glutine, lo zucchero e gli alimenti altamente processati.

Inoltre, la dieta AIP incoraggia l’assunzione di alimenti nutrienti e anti-infiammatori che aiutano a riparare e rafforzare la barriera intestinale.

Come ho detto all’inizio, so già che tra 100 di voi affette da Hashimoto, solo il 10% applicherà la dieta autoimmune per un tempo sufficientemente lungo tale da guarire.

Le altre la proveranno magari per qualche giorno e poi torneranno a mangiare in modo normale (infiammatorio e pro-permeabilitá intestinale).

Esattamente come il fumatore che sa di dover smettere ma non lo fa.

O come l’obeso che sa di dover stare a dieta ma preferisce mangiare i dolci.

O come il povero che sa di dover lavorare di più e meglio, ma non trova la forza di farlo (ma fare soldi è infinitamente più difficile che stare a dieta o smettere di fumare quindi assolvo tutti quelli che vorrebbero fare soldi ma non sanno da dove iniziare).

Il problema del mondo moderno non è la mancanza di conoscenza, ma è che come umani siamo mediamente troppo pigri, sciocchi e bravi a trovare scuse, da auto-persuaderci a NON fare la cosa giusta.

Ivan Orizio

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